Come uscire da una relazione tossica: 7 passi concreti per ritrovare te stesso e l’amore sano

Dal team di Intimoos

14 Oct. 2025

5 minuti di lettura

In molte relazioni, l’amore si accompagna a cura, rispetto e crescita reciproca. Ma cosa succede quando quel legame comincia a ferire, a distruggere l’autostima, a farci sentire chiusi, isolati, indeboliti?

Una relazione tossica è un tipo di relazione in cui una (o entrambe) le persone sviluppa dinamiche distruttive: manipolazione, controllo, critiche costanti, svalutazione emotiva, isolamento sociale.

Uscire da una relazione tossica non è semplice: spesso si è coinvolti da sentimenti profondi, dipendenza affettiva, paura del giudizio, senso di colpa, speranza che la persona cambi. 

Tuttavia, è possibile farlo, ed è importante farlo, per riconquistare la propria salute emotiva e costruire relazioni più sane.

Capire che si è in una relazione tossica 🚩

Segnali comuni da non ignorare

  • Critiche, svalutazioni, insulti che ripetutamente feriscono. 

  • Controllo eccessivo: decide dove puoi andare, con chi parlare, come vestirti. 

  • Isolamento: allontanamento da amici, famiglia, interessi che prima erano centrali. 

  • Manipolazione emotiva: far sentire in colpa, ribaltare le responsabilità, “sei tu che…” → è un classico del gaslighting.

  • Oscillazioni: momenti di affetto o promesse, seguiti da rabbia, attacchi o freddezza (il cosiddetto “ciclo tossico”). 

  • Perdita di sé: trascuri i tuoi interessi, ti senti sempre in difetto, smetti di contare su te stesso. 

Perché è difficile uscirne

  • Dipendenza affettiva: senti che non puoi vivere senza l’altro, anche se ti fa male. 

  • Paura dell’ignoto: spesso si preferisce restare in una condizione dolorosa piuttosto che affrontare il cambiamento. 

  • Senso di colpa: credere che “senza di me soffrirà”, o “sono io che ho sbagliato”. 

  • Speranza che cambi: l’illusione che l’amore possa riparare tutto, se solo ci si impegna abbastanza. 

Come uscire da una relazione tossica: guida passo dopo passo

1. Accettare la realtà

Riconosci che stai vivendo un rapporto che ti danneggia. Ammettere a te stesso che stai soffrendo è un atto di coraggio, non di debolezza. 

2. Informarsi e comprendere

Leggi, cerca risorse, articoli, gruppi di supporto. Capire le dinamiche tossiche (manipolazione, gaslighting, dipendenza) ti aiuta a non sentirti pazzo o solo.

3. Creare un piano di uscita

  • Sicurezza prima di tutto: se c’è rischio fisico, pensa a piani d’emergenza (rifugi, contatti utili).

  • Aspetti pratici: dove andare, come gestire finanze, documenti, spazi personali. 

  • Supporto esterno: confidati con amici, familiari, terapeuti.

4. Rompere i contatti (No contact)

Limitare o interrompere ogni comunicazione (telefono, social, messaggi). Non rispondere a scuse, richieste, insistenze. Ogni ricontatto può riattivare il circuito tossico.

5. Ritrovare te stesso

  • Riprendi passioni dimenticate

  • Coltiva amicizie sinceri

  • Fai attività che ti gratificano

  • Scrivi un diario emotivo per elaborare i sentimenti e individuare schemi ricorrenti. 

6. Lavorare sull’autostima

Spesso chi resta in relazioni tossiche ha idee negative su sé, si sente inadeguato. Riconoscere il proprio valore è fondamentale.
Esercizi utili: affermazioni positive quotidiane, pratiche di auto-compassione, riconoscere i propri progressi.

7. Terapia e sostegno professionale

Uno psicologo o un terapeuta può offrirti strumenti per elaborare il trauma, riconoscere dinamiche disfunzionali, e prevenire ricadute. 

8. Essere paziente con te stesso

Il processo di guarigione richiede tempo, momenti di difficoltà, passi avanti e passi indietro. Non giudicarti se senti nostalgia o debolezza: è normale.

Quando (se mai) tornare indietro?

Alcune relazioni tossiche presentano momenti “buoni” che confondono: il partner promette cambiamenti, mostra affetto improvviso. Ma è essenziale valutare:

  • Se il cambiamento è reale e sostenuto nel tempo

  • Se vengono riconosciuti i propri errori e chiesto scusa sinceramente

  • Se è accompagnato da azioni concrete (terapia, rispetto costante)

  • Se tu, dentro di te, senti fiducia e sicurezza

Attenzione: spesso queste “ripartenze” sono illusioni che riportano al vecchio ciclo.

Cosa succede dopo

Dopo l’uscita, è fondamentale:

  • Concedersi tempo per guarire

  • Accettare il dolore e dare spazio alle emozioni

  • Rinforzare confini sani nelle future relazioni

  • Non colpevolizzarsi per il passato

  • Nutrire relazioni sincere e rispettose

Domande frequenti (FAQ)

1. È normale sentire nostalgia?
Sì. La mente tende a ricordare i momenti positivi. Ma ricorda anche i motivi per cui sei uscito/a.

2. Posso usare il “contatto zero” con bambini coinvolti?
Serve moderazione: mantenere solo il minimo indispensabile (aspetti pratici), con regole e limiti chiari.

3. E se ho paura delle conseguenze se lo/la lascio?
Valuta la tua sicurezza. Rivolgiti a enti di protezione, centri antiviolenza, supporto legale se necessario.

4. Quanto tempo serve per guarire?
Non esiste una risposta fissa. Dipende dalla durata della relazione, dalla profondità delle ferite, dal supporto che hai. Può variare da mesi a anni.

5. Come evitare di ricadere in relazioni tossiche future?
Lavora sui confini, sull’autostima, impara a riconoscere segnali di allarme fin da subito.

6. Posso perdonare ma non tornare insieme?
Sì. Il perdono è un processo interno che può aiutare a liberarti dal rancore, anche senza riconciliazione.

Uscire da una relazione tossica è un percorso difficile, ma possibile e necessario. Richiede consapevolezza, coraggio, sostegno e tempo. Se stai leggendo questo articolo, probabilmente hai già compiuto un passo importante: cercare risposte. Continua su questa strada, con delicatezza verso te stesso/a, e costruisci una vita in cui amore non significhi dolore, ma crescita e rispetto reciproco.

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